Il 9 febbraio 2014 in Svizzera è stato votato un referendum popolare con in oggetto la limitazione dell’immigrazione, e quindi della forza lavoro straniera, nel paese elvetico. Il risultato di questo referendum ha visto le controparti quasi alla pari, ma per pochissimi voti (meno di 20.000) ha prevalso il consenso al blocco all’immigrazione.
Gli effetti derivanti dall’esito del referendum nel giro di pochi anni potrebbero sconvolgere le relazioni politiche della Svizzera con l’Unione Europea, ma anche il futuro di molti italiani in cerca di lavoro in Svizzera.
I risvolti del referendum sugli italiani
A causa di questo referendum, lavorare in Svizzera per gli italiani (ma anche per tutti i cittadini di altri paesi che cercano di lavorare all’estero) potrà diventare molto più difficile. Sono molti, infatti, gli italiani che negli ultimi decenni si sono recati a vivere in Svizzera; soprattutto nel Canton Ticino sono circa 60.000 gli italiani che vi lavorano, come residenti o come pendolari. In molti casi, gli italiani si sono rivelati disponibili a lavorare nella Svizzera italiana anche a prezzi più bassi degli stessi svizzeri e questo ha provocato forti contrasti con questi ultimi.
Attualmente i cittadini italiani hanno libero accesso in Svizzera, ma presto potrebbero sorgere implicazioni anche per loro. Infatti, gli effetti del referendum non riguardano solo i cittadini dell’Europa dell’est o extra europei, ma anche i cittadini degli stati membri dell’Unione europea.
Adesso, bisognerà capire se gli effetti colpiranno solo gli italiani che saranno intenzionati a cercare lavoro in Svizzera, oppure quelli che in Svizzera già ci vivono e lavorano.
Inoltre, probabilmente ci saranno problemi anche per chi fosse intenzionato a studiare in Svizzera e non solo per chi intendesse iscriversi in un’università svizzera come studente regolare. Infatti, pare che l’Unione Europea possa escludere la Svizzera dal programma Erasmus,sia in uscita che – ovviamente – in entrata.
I risvolti del referendum sulla Svizzera
Il referendum sull’immigrazione non colpirà solamente i cittadini stranieri che cercheranno lavoro in Svizzera, ma molto probabilmente anche la Svizzera stessa. Infatti, si ritiene che gli effetti di questa situazione possano danneggiare l’economia svizzera in tema di investimenti e creazione di nuovi posti di lavoro, tanto che – secondo un calcolo della banca svizzera Credit Suisse – nei prossimi anni la crescita dell’occupazione in Svizzera potrebbe calare vertiginosamente, fino a causare la perdita di addirittura 800.000 nuovi impieghi.
Ciò sarà causato anche dai rapporti con l’Unione Europea, che inevitabilmente cambieranno, e sicuramente dovranno essere rivisti tutti gli acccordi di libera circolazione con gli altri paesi europei. I paesi dell’UE rappresentano il principale parter economico della Svizzera, tanto da assorbire più del 50% delle esportazioni del mercato svizzero. In questo senso, perciò, sono a rischio accordi bilaterali con var paesi membri dell’UE i quali consentono alle imprese della Svizzera di esportare i propri prodotti.